E’ stata la richiesta di bevande più salutari a produrre lo «champagne» analcolico fatto con l’aceto, il caffè senza caffeina, il latte senza lattosio ed altri “senza”?  In Italia manca una legge per produrlo, mentre è invece consentito in altri Paesi. Alcune aziende italiane hanno aggirato il divieto, ottenendolo all’estero per poi, riportarlo in Italia ed eventualmente esportarlo.

L’hanno realizzato da un vino reale, usando, per togliere l’alcol, la distillazione sottovuoto e l’osmosi inversa. Il dealcolizzato, che non si può chiamare vino, non credo possa boicottare un buon calice di vino. Ci viene detto che sembrerebbe possibile gustarlo senza avere gli effetti negativi dell’alcool, che la componente fenolica, ovvero i composti che sono associati a benefici per la salute sono conservati, mentre a rimetterci è la composizione volatile, molto labile, che conferisce il tipico aroma e la palatabilità al prodotto.  Questo tema è di estrema attualità tra gli operatori ma non credo tra i consumatori che sempre dovrebbero avere un approccio criticoleggere attentamente le etichette per valutare se un prodotto possa integrarsi al proprio sano regime alimentare.

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